venerdì 1 aprile 2016

Caccia al tesoro del drago, 4 anni

Finalmente la festa per il compleanno di Valerio, con "solo" un mese di ritardo, c'è stata.
Rimandata una prima volta perché era malata la sorella, una seconda volta perché era malato il festeggiato, una terza volta perché ero malata io... Finalmente siamo usciti dal tunnel dell'influenza...


Dopo la scuola, cinque amiche più un fratellino sono venute a festeggiare a casa. Non poteva mancare una caccia al tesoro per i sei bambini di quattro anni più due piccolini. Lo scorso anno il tema era "tesoro dei pirati". Quest'anno il tema della festa erano i draghi e quindi il Babbo si è travestito da drago "Sdentato" (quello di Dragon Trainer).
La caccia al tesoro ha avuto molto successo. L'idea dei caposquadra adulti è da riproporre perché sono stati molto utili.

Il drago Sdentato arriva e presenta il gioco. Ha 4 pezzi di stoffa di un colore e 4 dell’altro che tira fuori da un sacchetto. Sui ogni pezzo di stoffa c'è il nome di un bambino, che se lo deve legare al polso (aiutato).
I bambini formano così due squadre.
Si estrae a sorte il caposquadra, un genitore. In realtà in ognuno dei due sacchetti (uno per squadra) ci sono tanti bigliettini... ma tutti con lo stesso nome! Piccolo trucchetto per pilotare il caposquadra... ;)

Sdentato ha due aiutanti, uno per gruppo. Gli aiutanti seguiranno le squadre nelle 5 tappe. Per ogni tappa c'è un indovinello di spostamento (che leggono gli aiutanti) e un indovinello prova (che gli aiutanti consegnano alle caposquadra. Alla fine di ogni prova, se superata, viene consegnato un pezzo della mappa.
Le prove sono le stesse per tutti i gruppi, ma in ordine diverso.

Comincia Sdentato
Il tesoro dei draghi è molto lontano 
Ma non si raggiunge con un aeroplano. 
Vi aspettano prove dure e difficoltà, 
chissà se qualcuno lo troverà. 
A ogni passo chi non scappa 
Riceverà un pezzo di mappa 
Metterle insieme sarà un lavoro! 
Ma alla fine troverete il tesoro! 
Chi vuole il primo indizio? 
Fatevi avanti 
Ve lo daranno i miei aiutanti 

1.
Indovinello spostamento
non serve

Indovinello prova (da consegnare alla caposquadra)
Squadra Verde
Questa prova è molto facile, 
la sa fare anche un bambino gracile. 
Girate per casa, tutti quanti! 
Anche se so che siete tanti.
Cercate bene, a più non posso 
Portate qui un oggetto ROSSO 

Squadra Azzurra
Questa prova è molto facile, 
la sa fare anche un bambino gracile. 
Girate per casa, tutti quanti! 
Anche se so che siete tanti.
Cercate bene, e chi non si perde 
Mi porti qui un oggetto VERDE 

Materiale prova
non serve

2.
Indovinello spostamento
Senza metterci una settimana
formate, svelti, una fila indiana. 
Tenendo la mano di un vostro compagno 
andate, pian pianino, fino al bagno. 
 -------- quando i bambini sono in bagno
Bimbi attenti. Ora Sdentato 
va da tutti osservato. 
Perché andrà circospetto 
a nascondere un oggetto. 
Tieni a mente, è il mio consiglio 
dov’è questo nascondiglio. 
Con lui tutti, senza fretta 
Ma il caposquadra… aspetta! 
Poi tornate tutti quanti 
Dove ci si lava i denti! 
(i bambini devono tornare in bagno)

Indovinello prova (Lo legge l’aiutante, NON la mamma)
Attenzione al caposquadra!
Si trasforma in una ladra…
Con la benda aderente
non ci vede proprio niente.
Deve prendere, entro agosto
Quel che il drago ha nascosto.
Però attenti! Questo gioco
ha una regola da poco.
Nessun gesto per toccarla
Solo la voce per guidarla.

Materiale prova
fazzoletto per bendare;
casco da bicicletta (non serve a niente, ma fa ridere...) :-)

Partenza dal bagno.
Il genitore caposquadra viene bendato.
Sdentato fa vedere ai bambini dove nasconde un oggetto.
I bambini devono portare il genitore bendato e fargli prendere l’oggetto, ma senza toccare il genitore! Solo con la voce.

3.
Indovinello spostamento
Non c’è una bambola né un orsacchiotto, 
ma tanti libri nel salotto. 
Cercate, cercate a più non posso! 
Troverete un grande tappeto rosso 

Indovinello prova (da consegnare alla caposquadra)
Sotto queste pietre infuocate 
Ci sono cose abbandonate. 
Attenzione! Potrebbero bruciare tanto! 
Usate non le mani, ma i cucchiaini soltanto.
E se non volete sentire tanti “Accidenti!” 
Non fatele cadere e state attenti! 
Per fare tutto per benino, 
riempite l’altro ciotolino.

Materiale prova
Un grande contenitore pieno di riso. Al fondo c’è il pezzo di mappa. I bambini devono togliere il riso utilizzando solo dei cucchiaini

4.
Indovinello spostamento
Ora ascoltatemi sul serio!
Andate nella stanza dove dorme Valerio. 

Indovinello prova (da consegnare alla caposquadra)
Adesso comincia una prova complicata 
che può durare anche un’intera giornata 
Appena il caposquadra dirà: “Pronti… via!” 
dovrete ballare con molta armonia. 
Ma attenzione, perché in questo ballo 
non dovrete ballare come un cavallo. 
Aprite le orecchie, dovrete ascoltare 
proprio in che modo dovete ballare.

Materiale prova
Cd musicale, con una canzone che dura circa un minuto e mezzo. I bambini devono lanciarsi in una danza scatenata. Ogni 30 secondi circa l'aiutante dice come ballare… ballare come un serpente. Ballare come un gatto. Ballare come un… drago!

5.
Indovinello spostamento
Non dovete andare lontano. 
Correte nella stanza dove c’è il divano

Indovinello prova (da consegnare alla caposquadra)
La prossima prova certo si addice 
a chi vorrebbe fare la pittrice. 
Sedetevi tutti, fermi e zitti 
e non sarete mai sconfitti. 
La caposquadra al posto degli occhiali 
vi truccherà da... animali! 

Materiale prova
Colori da viso. Bastano poche tracce per trasformare un bambino in una farfalla, un serpente o... un drago!

E alla fine...
Ecco qui l’ultimo pezzo 
Non vi serve nessun attrezzo. 
Basta metterli tutti insieme 
e vedere cosa viene! 
Se farete un buon lavoro 
troverete le istruzioni per raggiungere il tesoro.

La mappa però ha un problema... perché mancano dei pezzi! :-| Chi li ha?
Bisogna collaborare con l’altro gruppo!!!

E finalmente il premio, un baule pieno di didò!

giovedì 3 marzo 2016

Viaggiare con i bambini: un fine settimana a Malta

Due settimane fa è stato il compleanno di Valerio: 4 anni insieme, 4 anni da mamma e babbo. Se siamo ancora vivi è un miracolo.

Per i suoi 4 anni Valerio ha chiesto tre piccoli regali:
- andare in aereo
- andare in barca
- andare in sottomarino

C'è chi chiede un aereo, magari di Lego, ma no a lui non bastava... voleva l'aereo vero!

La terza richiesta è stata posticipata a quando andremo a visitare il Museo della Scienza di Milano, ma per le prime due qualcosina si poteva già fare...

All'inizio pensavamo di andare a trovare la zia a Madrid, ipotesi ben presto scartata a causa del prezzo dei voli. Alla fine ha deciso per noi la Ryanair, con offerte super low cost per gennaio, un mese prima rispetto al compleanno. Con 110 euro abbiamo prenotato un volo andata e ritorno per Malta per 2 adulti, un bambino e un "neonato" (anche se Irene ha già 1 anno e mezzo).

Abbiamo trovato un clima gradevole, abbiamo visitato posti nuovi, ci siamo divertiti e... abbiamo speso abbastanza poco, meno di 400 euro tutto compreso. Una vacanza invernale che consigliamo a famiglie con bambini.

Cominciamo coi costi:
- 110 euro di volo
- 92 euro di albergo per tre notti a St Julian
- 45 euro di noleggio auto (compresa benzina)
- 15 euro di traghetto
- circa 80 euro di cene e circa 15 tra pranzi e stuzzichini
- ingressi ai musei/parchi/ferry

Aereo

Con la Ryanair è gratuito il trasporto di 2 attrezzature a bambino/neonato. In pratica il passeggino + seggiolino auto o lettino da viaggio. Noi abbiamo portato il seggiolino per Irene e il rialzino per Valerio.

I controlli di sicurezza coi bambini sono molto più flessibili. All'andata abbiamo fatto passare senza problemi succhi di frutta e una crema per le mani (spacciandola per crema per bimbi). Al ritorno addirittura una mela, altri due succhi di frutta, pane e uno sciroppo per la tosse.
Sul primo volo abbiamo chiesto se c'era la possibilità di avere il brevetto di primo volo (o "battesimo del volo") per i bambini. Lo steward sconsolato mi ha detto di no, ma ha accettato con gioia di consegnare due piccoli diplomini che avevo precedentemente stampato. Alla consegna la sorpresa: oltre ad averli fatti firmare da tutto l'equipaggio, ci ha regalato due kit viaggio comprensivi di pastelli a cera, adesivi, un libretto da colorare, un mini passaporto e poi una barca da montare nel kit "bambino" e due braccialetti nel kit "bambina".

Piano di viaggio

Sabato 30 gennaio
15:40 Partenza da Pisa (partenza da casa alle 12, dopo una tarda colazione/pranzo anticipato)
17:25 arrivo a Malta
18.00 ritiro auto
18.30 verso St Julian’s Bay: spesa al supermercato Park Towers Supermarket (Triq Gorg Borg Olivier) St Julian (o San Giljan) - aperto fino alle 19.30 - per acquistare la colazione e il pranzo per giorno successivo

Fin qui tutto bene. Non avevamo calcolato una cosa...


Chi se lo ricordava che a Malta guidano a sinistra? Per fortuna il Babbo non si è scoraggiato. Da casa ci eravamo portati dietro il navigatore gps. Abbiamo avuto un po' di difficoltà perché a Malta i toponimi sono sia in inglese che in maltese... ma il nostro navigatore ne trovava la metà...

Dopo la spesa ci siamo diretti all'albergo St Julian's Bay Hotel: un tre stelle senza infamia e senza lode. La doccia era difettosa e l'acqua usciva nel bagno. Bagno piccolino e lavandino ancora più piccolo. Televisione che prende 10 canali in croce di cui 8 si vedono male... Ma siamo abituati al campeggio e quindi già il letto ci è sembrata una comodità superflua... 

Alla sera siamo andati a cercare un ristorante in cui cenare. Il quartiere di St Julian è molto vivace e turistico. Pensavamo di andare in un ristorantino vegan friendly, ma poi non l'abbiamo trovato e quindi ci siamo accontentati di una pizzeria scelta a caso per disperazione quando i bambini non ne potevano più di camminare.

Domenica 31 gennaio
Partenza ore 9.30 in direzione di Melliha. Arrivo al Villaggio Popeye.


Il Villaggio di Popeye è il set cinematografico di un film uscito nel 1980 che aveva come protagonista un giovane e ancora semi sconosciuto Robin Williams. Prima del viaggio abbiamo provato a vederlo, ma con gli occhi di oggi è veramente tremendo. Comunque, il set è diventato ora un parco tematico, molto carino e accogliente per i bambini. 

I personaggi delle storie di Braccio di Ferro accolgono i visitatori, cercano di coinvolgere i bambini e mettono in scena delle scenette in cui Braccio di Ferro salva Olivia da Bruto e tutti vissero felici e contenti. Valerio non si è lasciato molto trasportare dalle animazioni, ma ha gradito decisamente di più uno spazio con dei giochi in legno (una specie di enorme "forza 4", un "tris" gigante, il gioco della pesca etc). Nel prezzo del biglietto è compreso un aperitivo alcolico per gli adulti, una cartolina, una fotografia di tutta la famiglia e un'ora nello spazio giochi (gonfiabili) vicino al ristorante.

Dopo pranzo e dopo l'ora nello spazio giochi siamo ripartiti in direzione Cirkewwa, dove abbiamo aspettato con l'auto il traghetto per Gozo.
Gozo è una delle tre isole maggiori dell'arcipelago maltese: avrebbe meritato una visita più approfondita, ma in quattro giorni non si può fare tutto. Avendo più tempo avrei voluto vedere la Dwejra Bay, Azure Windows e Blue Hole, ma sarà per la prossima volta.
Su Gozo abbiamo visto (da fuori) la grotta di Calypso, di cui abbiamo raccontato la storia ai bimbi. La grotta in realtà non è visitabile, però offre una bella vista sul mare e sulle colline alle spalle. Diciamo che il fascino di Calypso è più nei racconti che nella grotta in sé. Forse questa tappa avrebbe potuto essere evitata, ma comunque Valerio ha colto qualcosa: la sera ha raccontato ai nonni che ha visto la casa di un personaggio di una storia, che viveva davanti al mare. Meglio che niente...
Poi ci siamo fermati un'ora abbondante alla Ramla Bay, una spiaggia di sabbia rossa, con cui Valerio ha giocato mentre Irene dormiva in auto.
Al tramonto ci siamo diretti verso Marsalforn dove avremmo voluto cenare in un altro ristorante vegan friendly che però era chiuso. Abbiamo optato per un ristorante cinese con piatti tipici maltesi in cui abbiamo ordinato una pasta al pomodoro per i bimbi...

Lunedì 1 febbraio
Dopo una colazione al bar sotto l'albergo, siamo partiti per Wied Iz-Zurrieq, dove ci aspettava la Blue Grotto. In realtà, seguendo le indicazioni, siamo arrivati ad un molo da cui in altre stagioni partono le barche per la visita alla grotta. In inverno era deserto, a parte molti sub che vanno ad esplorare i magnifici fondali.
La grotta è invece visibile sulla strada, un po' prima del molo. Non l'avremmo mai trovata se il babbo non avesse notato che la fermata del bus si chiama "Panorama". E infatti, fermandoci proprio lì e scendendo per qualche metro, si può ammirare dall'alto una grotta davvero gigantesca. Valerio si è detto certo che si tratti di una tana di drago, forse proprio del suo amato Sdentato.

Un altro drago è stato individuato più avanti, sulle Dingli Cliffs, scogliere su cui ci siamo fermati per uno spuntino. Di fronte al parcheggio c'è una chiesetta che, secondo un cartello, è stata più volte distrutta e ricostruita. Anche per questa, Valerio non ha dubbi: è colpa di "Zannefurbe", il drago rosso amico dei vichinghi di Dragon Trainer (che in realtà si chiamerebbe "Zanne Curve", ma considerato che non è proprio un drago sveglio... anche il nome Zannefurbe gli calza a pennello!)

Vicino alle Dingli Cliffs si trova il sito archeologico Misrah Ghar il Kbir. Devo dire che senza navigatore non ci saremmo mai arrivati: il sito non è ben indicato e quando si arriva sembra di entrare in casa di qualcuno.
In questa zona si vedono dei solchi paralleli tracciati per terra, un mistero ancora insoluto. Perché sono stati tracciati? E come? C'è chi dice addirittura che possano essere stati gli ufo... La nostra versione a me sembra essere molto più plausibile: non c'è dubbio, si tratta inequivocabilmente di solchi tracciati da artigli di drago...

Dopo un pranzo a base di banane e frutta secca acquistati in un baracchino davanti alle Dingli Cliffs, ci siamo rimessi in moto, diretti verso Mdina.

Mdina è un borgo medievale racchiuso da alte mura. Abbiamo parcheggiato nel parcheggio che si trova all'ingresso, accanto ad un parco giochi in cui i bimbi si sono divertiti per un po'.
Secondo le descrizioni che avevamo letto prima di partire, le sue strette viuzze avrebbero dovuto essere costellate da botteghe artigiane, ristorantini e negozietti. In realtà, forse per il basso flusso di turisti in inverno, i negozi aperti si potevano contare sulle dita di una mano. Poco importa, Valerio è rimasto affascinato da un cannone e ha voluto sapere tutto sul funzionamento, facendo poi finta di sparare anche con l'aiuto di Irene. 

Girellando per la città abbiamo dato un'occhiata veloce alla cattedrale barocca e ci siamo fermati nella piazza dietro ai bastioni per scattare qualche foto.

Avremmo dovuto, secondo i piani, fermarci fino al tramonto, alle 17.30, per prendere un pezzo di torta al Fontanella Terrace Garden, da cui si ammira un bel panorama su tutta l'isola. Ma le nuvole nere in arrivo facevano presagire un acquazzone, allora abbiamo ammirato la vista dai bastioni e poi anticipato la merenda, in un altro locale. 

La pioggia è arrivata proprio mentre stavamo tornando verso l'auto, quindi siamo stati fortunati!
Tornando verso St Julian, con molto anticipo, ci siamo imbattuti nel museo dell'aeronautica. Mentre Irene schiacciava un pisolino in auto, Valerio e il Babbo sono andati a curiosare negli hangar dove un'associazione raccoglie e cerca di restaurare aerei da guerra e da turismo di ogni genere. La sezione che è piaciuta di più a Valerio ospita una cabina di pilotaggio su cui si può salire e pilotare - per finta - un aereo vero.


La sera abbiamo cenato in un ristorante accanto all'albergo, troppo sciccoso per i miei gusti, in cui siamo stati il meno possibile e da cui sono scappata con Irene appena ho finito di mangiare, lasciando al Babbo l'onere di pagare e salutare gli austeri camerieri.

Martedì 2 febbraio
Dopo aver preparato (la sera prima) le valigie, abbiamo lasciato l'albergo e ci siamo diretti con l'auto in direzione di Sliema. L'intenzione era di parcheggiare vicino al Sliema Ferry per La Valletta, in realtà non c'era parcheggio e quindi ci siamo diretti fino ad un parcheggio a pagamento tra Sliema e St Julian. Alle 10 eravamo al molo, pronti per salire sulla barca che ci ha condotti dall'altra parte della baia, a La Valletta.

E qui... mi sono accorta di aver commesso un grave errore. Pensando di risparmiare al Babbo il peso di Irene da portare in giro, e ipotizzando di camminare molto a La Valletta, avevo proposto di portare il passeggino. Appena sbarcati ci siamo resi conto che La Valletta è una cittadella tutte salite e discese, con scale ovunque, e quando non sono scale sono salite ripide faticosissime da percorrere spingendo un passeggino. Risultato: Irene è stata comunque addosso al Babbo tutto il tempo, mentre io, imprecando, mi trascinavo dietro quel catafalco, pensando che chi è causa del suo mal pianga se stesso...


Arrivati in cima, siamo andati a cercare i bus antichi, all'autostazione, ma non ne abbiamo visto nemmeno uno. In compenso abbiamo respirato la puzza di benzina e siamo scappati via. Dopo una tappa su un cannone, ci siamo diretti al parco della Saluting Battery. Ogni giorno, a mezzogiorno, viene fatto sparare a salve un cannone. Per visitare il museo è necessario pagare il biglietto, ma assistere allo sparo dei cannoni dalla balconata è gratuito, quindi ci siamo fatti spazio in prima fila. Valerio si è un po' spaventato per il rumore del cannone, ma in fondo gli è piaciuto vedere come funziona "per davvero" (anche se a salve) e non solo per finta. 

Abbiamo poi pranzato a "The Grassy Hopper", piccolo locale vegano/vegetariano nel centro de La Valletta, in cui abbiamo gustato tre panini sfiziosi e una fetta di torta per Valerio.
Dopo un caffè nella piazza principale de La Valletta (che era incluso nel biglietto del museo dell'aeronautica) siamo tornati a prendere il Ferry che ci ha riportati a Sliema e da lì in circa 20 minuti siamo arrivati in aeroporto.
Le ultime ore di Malta sono volate nella sala d'attesa dell'aeroporto, guardando dalle finestre l'aereo poi partito prima del nostro che veniva preparato e poi riempito di passeggeri. 

E' stata una bellissima vacanza, come unici rimpianti c'è il non aver visitato meglio La Valletta e non aver assaggiato il Kinnie, una bevanda non alcoolica di cui avevamo letto prima della partenza ma che non abbiamo poi trovato.
Valerio si è divertito e ora è diventato un appassionato di aerei, sembra che da grande voglia diventare pilota e non più guidatore di ruspe. Irene è stata tranquilla e si è goduta la vacanza.
Abbiamo concluso che davvero Malta in inverno è una meta ideale per una vacanza con bambini: non troppo affollata, temperature piacevoli, si visita bene anche in un fine settimana lungo.
E intanto, Valerio sta già pianificando il prossimo viaggio in aereo... 

domenica 20 dicembre 2015

Libro game: L'uovo del drago - download gratis :-)

Tempo fa avevo scaricato dal sito "La pappadolce" il libro "Il tesoro dello gnomo ghioffo". A Valerio è piaciuto molto, tanto da chiedermene presto un altro.

Purtroppo, cercando on line, non ho trovato nulla del genere.
Allora, che si fa in questi casi? Ce lo siamo creati noi.



Dato che in questo periodo Valerio è appassionato di draghi, l'argomento non poteva che essere quello. Le immagini sono state quasi tutte scelte dal nostro piccolo artista, talvolta io avrei scelto altro, ma va bene così!

Alla fine abbiamo colorato il tutto, plastificato le carte e... voilà! Ecco un libro da leggere e rileggere senza annoiarsi.

Lo potete scaricare anche voi. Le pagine sono posizionate in modo da poter essere stampate fronte retro e poi tagliate mantenendo l'ordine corretto.

Buona lettura! L'uovo del drago - Libro game free download


venerdì 11 dicembre 2015

Ciao Nina, ci mancherai

Da tempo non scrivo su questo blog. Tante idee, spesso mi dico che dovrei pubblicare qualcosa, ma il tempo è tiranno.

Oggi però voglio scriverti, Nina. Perché tante volte ho parlato di te su queste pagine virtuali.
Avevo raccontato il tuo arrivo nella nostra famiglia che si stava allargando. Arrivavi da un canile abusivo, avevi paura degli uomini e dei bastoni.

La paura degli uomini ti è rimasta, ma a poco a poco hai cominciato a fidarti dei familiari. Non di tutti... non si sa se avevi più paura tu di mio fratello o più lui di te... 

Ti avevamo anche regalato una pettorina blu, suscitando riprovazione nella negoziante: ma come, il blu per una cagnolina femmina? Ed era solo l'inizio, tutt'ora Irene viene regolarmente scambiata per un bambino... Ma che ci vuoi fare, all'idea della divisione dei sessi per colore mi viene l'orticaria...

Avevi poi perso la pettorina blu in una delle tue escursioni ad inseguire le lepri. Eri anche brava, dicevano i cacciatori che ti incontravano per strada. Il vicino di casa, cacciatore, era letteralmente innamorato: un paio di volte mi aveva fermato per dirmi che bell'esemplare che eri. Noi non ce n'eravamo accorti, per noi eri una della famiglia, non un "esemplare". Però devo dire che ogni volta che vedo la tua foto in Trentino anche io mi riempio di orgoglio: eri davvero, a modo tuo, un bel cane...

La pettorina te l'avevamo poi ricomprata, stavolta rossa per evitare di scandalizzare ancora i benpensanti. Te l'eri meritata dopo giorni di babysitteraggio a Valerio. Ricordi quella volta a Torino? Addirittura due bambini, il tuo cucciolo Valerio e la "grande" Irene, figlia di un'amica. Ti avevano portato a spasso per un'ora, ma in realtà eri tu che badavi a loro, col tuo istinto di mamma.

 Da un mese avevi cominciato a stare male, erano i reni. I primi anni di vita, in condizioni pessime, devono aver influito molto sulla tua salute. E comunque non eri più giovanissima, quasi 13 anni. Avevamo provato con una cura, ma senza risultato. 

Fino all'ultimo, sei stata un cane orgoglioso e selvatico, col tuo istinto di cane da caccia più lupo che pantofolaio. Hai deciso tu che la cura andava interrotta, strappandoti la flebo. Hai deciso che non aveva più senso continuare in quelle condizioni, smettendo di mangiare.

Ciao Nina, ci mancherai.

martedì 16 giugno 2015

Vietato l'accesso ai mostri

Tempo fa avevamo sconfitto la paura di Valerio per il lupo. Fondamentale è stato l'aiuto di Titì, uno dei peluches preferiti di Valerio, che si è prestato ad andare alla scuola di addestramento per cani di peluches ed è diventato un cane anti lupo. Quando arriva il lupo, Titì coi suoi occhioni dolci fa amicizia e lo porta a fare un giro lontano.
Al nido poi, le maestre di Valerio hanno fatto preparare a tutti i bambini una pozione anti-lupo e così siamo a posto.

La paura del lupo è stata ora sostituita dalla paura per i mostri. Valerio è a volte un mostro lui stesso (si è travestito da mostro a carnevale), ma a volte, soprattutto di notte, arrivano dei mostri che fanno paura. Che fare?

Per prima cosa abbiamo visto Monster&Co, così Valerio ha imparato che i mostri hanno più paura dei bambini di quanto i bambini abbiano paura di loro. Se arriva un mostro, basta fargli "buuuuh" e questo sicuramente scappa. Provare per credere.
Per essere più sicuri ancora, abbiamo messo dei cartelli.

Per prima cosa Valerio ha disegnato su un foglio due mostri.
Uno assomiglia tremendamente al "mostro dei pigiami" che ancora ci accompagna nelle nostre avventure serali e mattutine per mettere/togliere il pigiama. 

Ma non è lui, no. Il mostro disegnato da Valerio è esplicitamente bianco e nero. E il mostro dei pigiami è "no'tro amico"

Il secondo è più fiammeggiante. Un'enorme testa rossa e due giganteschi piedi blu. E un occhio solo, sotto la bocca.

Poi abbiamo ritagliato un cartello di divieto, che indica che è vietato l'accesso ai mostri. Uno è stato attaccato sopra la porta di ingresso. L'altro sopra il letto. Meglio di così, non potevamo fare. 
Mostri, non vi temiamo più!

venerdì 17 aprile 2015

Vivere Vegan: la Scelta – Mostra & Eventi – Firenze

A proposito di ritardataria cronica (vedi post precedente), non ho ancora scritto niente di un ciclo di iniziative iniziato ormai da qualche giorno a Firenze.

Il fulcro di tutto è una mostra a Palazzo Medici Riccardi, dove non sono ancora stata ma che non mi posso perdere (ho tempo fino al 28 aprile)

Attorno ruotano due settimane di eventi di ogni genere, con ospiti più o meno famosi. C'è anche un laboratorio per bambini un po' più grandi dei miei, sarà per la prossima volta.

Il programma completo è qui:
http://www.viverevegan.org/web/2015/03/viverevegan/#more-2742

Quei pazzi degli organizzatori hanno chiesto anche a me di intervenire, parlando proprio di questo blog. Quindi il 23 aprile se proprio non avete di meglio da fare (vanno bene anche scuse come "devo pettinare il cane" o "devo tagliare le unghie alla tartaruga") vi aspetto a Crepapelle!

mercoledì 11 marzo 2015

Ritardataria cronica

Chi mi conosce di persona lo sa, sono sempre di corsa. E, diciamolo, anche un po' sfortunata.
Ogni volta che ho un appuntamento mi succede qualcosa.
Il cane vomita e mi fa perdere tempo, la bambina fa la cacca e devo cambiarla proprio mentre sto per uscire, per strada c'è una coda infinita...

Ok, è venuto il momento di ammetterlo pubblicamente. Non è vero. Sono tutte scuse. O meglio, magari la maggior parte delle volte è vero, ma sarei ugualmente in ritardo.

Sono una ritardataria cronica.

Il vero ritardatario cronico è quello che aspetta l'ultimo minuto per fare le 246 cose che deve fare prima di uscire, calcola clamorosamente male i tempi e poi esce in ritardo, solitamente 5 minuti dopo l'orario a cui avrebbe l'appuntamento, che però è dall'altra parte della città.

Ecco una mia giornata tipo

Ore 7.30 mi sveglio, colazione, bucato, sano cazzeggio in bagno, gioco col bimbo

Ore 8.45 "È tardissimoooooo!" vesto velocemente... o almeno ci provo... un piccolo ribelle che corre nudo per la casa.

Ore 9.00 Lavoro da casa. Ho quasi due ore. Devo essere dal medico alle 11.10, ho un sacco di tempo davanti. Lavoro con calma.

Ore 10.30 "Forse dovrei cominciare a prepararmi, ma finisco ancora quest'ultima cosa. Devo uscire al massimo alle 11. Ho ancora 10 minuti abbondanti"

Ore 10.45 "E' proprio l'ora di prepararmi, ma ancora 5 minuti..."

Ore 10.55 "E' tardissimooo! E io sono ancora in pigiama!!!" Corro a vestirmi, prendo la piccoletta che nel frattempo ha fatto la cacca, la lavo, scopro che devo cambiarle anche il body, impreco tra me e me, cerco una magliettina pulita, non la trovo, la vado a cercare tra le cose stese, Vesto la bambina, le metto il pannolino, mi vesto, mi metto le scarpe e...

Ore 11.05 esco di casa. Faccio tutta la strada il più velocemente possibile. Al primo incrocio un trattore ci mette ben 30 secondi prima di girare. Mi deprimo. Non arriverò mai in tempo.

Ore 11.10 sbaglio strada

Ore 11.17 arrivo davanti all'ambulatorio medico sgommando, parcheggio, mi fiondo fuori e salgo le scale correndo.

Ore 11.20 entro nello studio del medico tutta trafelata scusandomi per il ritardo. "Mi scusi, ho sbagliato strada..."

Ore 11.40 esco dall'ambulatorio con due ricette di medicine. Devo andare in farmacia.

Ore 11.45 in farmacia mi dicono che mi faranno arrivare una delle due medicine, devo tornare nel pomeriggio dopo le 15.30

Ore 11.50 sono a casa. Ho tutto il tempo a disposizione per rilassarmi, lavorare ancora un po' e fare qualche faccenda domestica. Intanto potrei cominciare a preparare il pranzo e magari portare fuori i cani. Mi metto al computer per finire un lavoro

Ore 12.30 "Forse potrei preparare qualcosa da mangiare"

Ore 13.30 Preparo il pranzo mentre la bambina piange perché ha sonno

Ore 13.35 Mi abbrutisco mangiando direttamente dalla pentola per fare prima e poi vado a mettere a dormire la bambina. Ho ancora tantissimo tempo perché devo uscire di casa alle 15.25 per andare in farmacia e poi a prendere il "grande" al nido.

Ore 13.40 La bambina mi si è addormentata addosso e se muovo un muscolo si sveglia. Decido di non muovermi.

Ore 15 "Non ho ancora portato fuori i cani, ma forse dovrei cominciare a prepararmi per uscire"

Ore 15.15 Metto giù la bambina che comincia a piangere. Allora cerco di consolarla.

Ore 15.20 Con la bambina in braccio, do da mangiare ai cani. Poi preparo me e lei per uscire, correndo disperata da una stanza all'altra.

Ore 15.25 La bambina ha rifatto la cacca e devo cambiarla da capo a piedi.

Ore 15.35 Esco di casa

Ore 15.36 Davanti all'auto mi rendo conto di aver dimenticato le chiavi in casa. Ritorno dentro a prenderle, imprecando perché sono terribilmente in ritardo.

Ore 15.38 Finalmente parto, sgommando, per andare a prendere il "grande".

Non ho portato fuori i cani. Non sono passata in farmacia. 

Beh, almeno oggi sono arrivata in tempo a prendere il bambino all'asilo :-)